[heading text=”Progetto di cooperazione con il Rongo University College e con l’Università di Nairobi per lo sviluppo dell’ IKSDP College di Nyandiwa, Kenya.” tag=”h3″]

1. Presentazione dell’intervento

Il College del Nyandiwa Centre dell’ Italian Kenyan Scout Development Project (IKSDP) attualmente si limita a formare insegnanti per la scuola primaria (che in Kenya dura 8 anni) e quest’anno 2013 ha conferito i primi certificati e diplomi per tali insegnamenti, iniziando così a colmare una grave carenza della regione. Il presente progetto ha per obiettivo di assistere il College nel suo sviluppo, attraverso la collaborazione di docenti-ricercatori della Rongo University College (Moi University) e dell’Università di Nairobi con docenti-ricercatori di università italiane e particolarmente del Piemonte. Esso prevede interventi per

1) la formazione dei docenti universitari necessari all’attivazione in alcuni campi disciplinari di corsi per la formazione di insegnanti di scuola superiore; 2) la formazione dei docenti-ricercatori universitari necessari a nuovi corsi per la formazione di : a) “Pianificatori e gestori dello sviluppo locale e regionale” , b) Amministratori e gestori di imprese e amministrazioni locali, c) Infermieri qualificati.

Gli interventi sono richiesti a Geoprogress Onlus dall’IKSDP e dalla Fondazione Browsea che da trent’anni opera per lo sviluppo della regione con il progetto Harambee (v. www.Brownsea.it) e rispondono a precise esigenze prioritarie del Distretto di SUBA, ma anche di altre regioni del Kenya che potrebbero beneficiare dall’insegnamento a distanza del College dell’IKSDP che dispone di un buon centro per telecomunicazioni del paese.

Il progetto si avvale dell’esperienza sia di colleghi della Moi University e dell’University of Nairobi , sia di alcuni soci di Geoprogress (proff. Billi, Dramis, Pagnini, Adamo, Palmisano) che hanno svolto attività di ricerca e d’insegnamento presso l’Università di Addis Abeba all’interno del Programma di Cooperazione Universitaria Italo-Etiopica. Esso tiene conto delle indicazioni
fornite dal Dipartimento per la Cooperazione con i Paesi in Via di Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri e illustrate nel documento intitolato “Ciclo del Progetto”.
Pur trovandosi presso la Università di Nairobi e il College della Rongo University (succursale della Moi Universiy) corsi d’insegnamento in gran parte dei settori scientifico-disciplinari richiesti, l’intervento di docenti ricercatori italiani si rende necessario per colmare alcune lacune e soprattutto per l’insegnamento a livello avanzato di alcune delle discipline più importanti per lo sviluppo locale non può essere effettuato per la mancanza di docenti qualificati e di un adeguato supporto di laboratori e di materiale bibliografico oltre che per l’estrema difficoltà di svolgere il necessario addestramento sul terreno dovuta essenzialmente a insostenibilità finanziaria.

Ciò si riflette in una generale insufficienza e inadeguatezza dei quadri professionali impegnati nelle strutture di gestione del territorio, e delle Amministrazioni locali, che debbono spesso fare affidamento su operatori stranieri anche per lo svolgimento di attività di base, quali la cartografia geoambientale, i piani di bacino, i piani urbanistici, i piani di valorizzazione turistica, la valutazione di progetti e del loro impatto d’impatto determinando altresì una progressiva separazione tra Università ed Enti Pubblici.

Riguardo ai corsi universitari in Infermieristica (per ostetricia, fisioterapia, assistenza chirurgica, ecc), non si tratta solo di formare i docenti, accrescendo la qualificazione professionale di persone già dotate di un titolo di studio universitario, ma di svolgere anche i corsi universitari di primo livello per i quali mancano nel Distretto e in quelli vicini Istituti universitari di scienze
mediche che potrebbero supplire a tale mancanza. Pertanto l’attivazione di questi corsi richiede l’intervento di docenti di università di lontane regioni del Kenya o di altri paesi. I programmi di cooperazione del MAE si sono limitati essenzialmente alla costruzione di infrastrutture, e alla dotazione di attrezzature, particolarmente nel settore sanitario, trascurando pur limitamente al settore sanitario azioni di risanamento ambientale necessari alla prevenzione delle malattie e soprattutto interventi per la formazione del personale sanitario necessario al funzionamento delle infrastrutture.

 

2. Contesto dell’intervento

Bisogna inoltre ricordare che il territorio etiopico risulta diffusamente interessato da dissesti ambientali, talora particolarmente gravi, dovuti alle condizioni climatiche sfavorevoli (ricorrenza di periodi di siccità e grande variabilità nel regime delle piogge) e soggetto a desertificazione conseguente ad una plurisecolare pressione antropica (fortemente accentuata anche in relazione alla guerra che ha colpito il paese negli ultimi decenni), a rischio di alluvionamento, a fenomeni sempre più ricorrenti di instabilità con conseguenze talora catastrofiche su terre coltivate, infrastrutture e insediamenti umani. Ciò si traduce ovviamente in un ritardo nella crescita sociale ed economica dell’Etiopia che deve trovare una propria via allo sviluppo sostenendo iniziative volte alla salvaguardia delle risorse naturali ed al recupero delle aree degradate ed evitando in ogni caso di realizzare attività che vadano ad incidere pesantemente sugli equilibri dell’ambiente naturale, come è già successo ad altri paesi, dove ad un primo progresso economico ed industriale sono seguiti danni ambientali, talora irreversibili, che hanno praticamente annullato i vantaggi economici acquisiti.

In base a tutto ciò, risulta evidente la necessità che sia disponibile, all’interno delle strutture di governo territoriale, personale qualificato in grado di comprendere ed affrontare correttamente queste problematiche, a sua volta formato e sostenuto da una struttura universitaria di elevato livello scientifico cui possono fornire un contributo fondamentale le discipline geografico-fisiche
ed economico-ambientali.
Il presente progetto di cooperazione con l’Università di Dire Dawa, prende spunto dalle forti esigenze culturali che emergono dal contesto sopra descritto e si inquadra nelle attività di supporto alla didattica e alla ricerca svolte dall’Università di Ferrara con cui è attualmente attivo un Memorandum of Understanding per attività di cooperazione accademica in vari settori, tra cui anche e prioritariamente quelli sopra citati.

3. Strategie d’intervento

Il presente progetto ha come obiettivo principale lo sviluppo delle capacità didattiche e di ricerca scientifica dei docenti dell’Università di Dire Dawa i quali a loro volta potranno trasferire le conoscenze acquisite alla formazione sia di quadri dirigenti esperti nei settori d’intervento da inserire nella società civile che di nuovo personale docente di alta qualificazione nell’ambito di una struttura universitaria che potrà puntare ad un livello di qualità prioritaria nel continete Africano.
La strategia d’intervento comprenderà pertanto i seguenti punti:
a) assistenza didattica tramite l’invio di almeno due o più docenti italiani all’anno
b) ampliare le esistenti collaborazioni scientifiche sulle tematiche oggetto dell’intervento
c) assistenza alle Tesi di Master, opportunamente collocate all’interno delle attività di preparazione e conduzione congiunta con docenti locali di escursione didattiche sul
e) assistenza alla gestione e sviluppo dei laboratori scientifico-didattici e della biblioteca;
f) predisposizione delle condizioni per al costituzione in sede locale di un Corso di Dottorato sulle tematiche oggetto dell’intervento, possibilmente in collaborazione con università Italiane;
g) organizzazione, congiuntamente con docenti locali, di convegni e workshops sulle tematiche dell’intervento rivolti a e con il contributo di: studenti di Master, personale docente locale, tesisti di master ed operatori delle agenzie preposte alla gestione del territorio;
h) formazione e aggiornamento del personale tecnico dei laboratori scientifici e didattici

4. Risultati attesi

I risultati attesi sono ovvii e riguardano più aspetti quali:
a) la formazione e l’alta qualificazione dei docenti locali;
b) lo sviluppo dell’Università di Dire Dawa;
c) una migliore qualità delle Tesi di Master;
d) incremento della qualità dei risultati della ricerca scientifica;
e) laboratori scientifico-didattici più efficienti ed in grado di autofinanziarsi;
f) migliore collegamento tra Università ed enti pubblici.

5. Fattori esterni

La buona riuscita del progetto può essere condizionata in modo più o meno pesante da alcuni fattori esterni connessi sia con la lentezza degli apparati burocratici locali, con la scarsa abitudine del personale etiopico alla collaborazione tra Dipartimenti diversi e, talora, anche all’interno dello stesso Dipartimento, con le difficoltà logistiche del territorio che in alcuni periodi dell’anno rendono praticamente impossibile qualsiasi attività di ricerca sul terreno. Dovrà essere impegno di tutte le parti coinvolte nel Progetto di adoperarsi in ogni modo per cercare di limitare al massimo questi elementi di difficoltà, intervenendo in modo appropriato a tutti i livelli di competenza e cercando di organizzare al meglio il proprio lavoro.

6. Realizzazione dell’intervento

Come si è accennato, al fine di una organizzazione più efficiente, il gruppo di docenti partecipanti al Progetto dovrà essere predisposto dall’inizio, stabilendo altresì un quadro preliminare degli impegni nel corso del triennio.

7. Risorse e stima dei costi

Per l’assistenza didattica, compresa quella alle tesi di Master, e la Ricerca debbono essere previste, nell’arco del triennio, almeno 6 missioni brevi di docenti italiani di due mesi ciascuna. Affinché le attività didattiche possano svolgersi in maniera compiuta e produttiva è necessario prevedere per ogni semestre una quota di cofinanziamento per le esercitazioni sul terreno e per materiale di cancelleria (fotocopie materiale didattico, guide alle escursioni, ecc.).

In sintesi le spese in Euro previste per il Progetto nell’arco di tre anni accademici sono le seguenti:

-Spese di viaggio per una missione 800.00. Per sei missioni: 4800.00
-Spese di vitto ed alloggio per ogni docente per un mese: 1200.00. Per sei missioni: 7200.00
-Cofinanziamento escursione sul terreno: 200.00. Per sei escursioni: 1200.00
-Compenso docenti italiani per un mese 3000.00. Per sei missioni 18000.00

TOTALE per ogni missione: 5200.00. Per sei missioni: 31200.00

8. Cronogramma

Il cronogramma di dettaglio delle attività sarà concordato con i direttori dei Dipartimenti coinvolti una volta che il programma avrà ottenuto un adeguato sostegno finanziario e potrà essere avviato, almeno in parte, concordemente con le modalità e le finalità descritte.

9. Monitoraggio e valutazione

Incontri periodici di verifica tra il Responsabile del Progetto, i docenti e i ricercatori italiani in missione e la controparte (Chairman di Dipartimento, Consiglio di Dipartimento, Dean, Academic Vice-President ecc.); relazioni semestrali da parte del Chairman del Dipartimento sull’andamento del Progetto (insegnamento, ricerca ecc.). Seminari periodici presso il Dipartimento sulle problematiche e i risultati della ricerca. Presentazione formale semestrale degli stati di avanzamento delle attività scientifiche e presentazione finale dei risultati ottenuti in un apposita Conferenza presso l’Università di Dire Dawa.

10. Conclusione e sviluppi successivi

Questo programma di cooperazione consta principalmente del supporto alla didattica e alla formazione dei docenti dell’Università di Dire Dawa nei settori disciplinari della Geografia Fisica ed Economica, della Sostenibilità Ambientale e della Conservazione Sostenibile delle Risorse Naturali. La sua durata è prevista in tre anni, ma condizioni economiche favorevoli e la qualità dei risultati ottenuto possono suggerire di prolungare il programma in accordo con i docenti locali, rinnovandolo per altri anni accademici in numero proporzionale alle disponibilità finanziare presenti. Tutte queste attività si inquadrano in una prospettiva di sviluppo dell’Università di Dire Dawa che potrebbe assumere un ruolo di polo di riferimento per le altre nuove Università regionali etiopiche e, più in generale, per gli istituti universitari dell’Africa orientale.